Il quartiere ebraico
Nel 1555 il Papa Paolo IV istituisce il ghetto, scegliendo un quartiere tra i più fatiscenti e malsani della città, dove gli Ebrei sono costretti a vivere separati dal resto della popolazione.
Nel 1870 gli ebrei sono finalmente liberi e nei decenni successivi l’intero quartiere verrà demolito e ricostruito sopra il livello del fiume.
Il nuovo quartiere oggi si estende su quattro blocchi edilizi, attraversato in tutta la sua lunghezza dalla Via Catalana, che si incrocia con Via del Tempio; è delimitato all’interno da Via del Portico d’Ottavia e arriva fino al Tevere. Dal Lungotevere De’ Cenci, alla Chiesa di San Gregorio, a Largo XVI Ottobre, passando per Via del Portico d’Ottavia, Via della Reginella, Piazza delle Cinque Scole e Largo Stefano Gaj Taché, gli esperti educatori del Museo vi accompagneranno in una piacevole passeggiata tra i suggestivi vicoli e le strade del quartiere ebraico, vivo e moderno teatro di una Roma sparita che, nonostante la demolizione di gran parte dell’area, ha lasciato moltissime tracce e tangibili testimonianze.