Le Sinagoghe
Il Tempio Maggiore
Nel 1870, con la breccia di Porta Pia, l’Esercito Italiano conquista Roma e la città con tutto il suo territorio viene incorporata nel Regno d’Italia; termina il potere temporale dei papi. In seguito Roma sarà dichiarata capitale del Regno.
Nel XIX secolo gli ebrei raggiunsero, come nel resto d’Europa, la piena emancipazione e l’equiparazione dei diritti civili. Da questo momento le Comunità Ebraiche possono erigere, dopo secoli di limitazioni, sinagoghe monumentali.
Si scelse quindi di erigere la sinagoga più imponente della città, il Tempio Maggiore, nello stesso quartiere in cui per secoli gli ebrei erano stati rinchiusi.
Nell’area quindi dell’ex ghetto, demolita e bonificata a seguito del piano regolatore del 1888.I vincitori del concorso per il progetto della nuova sinagoga furono Osvaldo Armanni e Vincenzo Costa.
Il Tempio fu inaugurato nel 1904, l’edificio monumentale venne sormontato da una cupola a base quadrata, rivestita in alluminio. L’interno, con una disposizione della bimah (il pulpito) non esattamente conforme alla tradizione del “rito romano”, è riccamente decorato nello stile art nouveau
Il Tempio Spagnolo
Alla fine dell’Ottocento la Comunità Ebraica di Roma, volendo sostituire le Cinque antiche sinagoghe del ghetto (Cinque Scole) con un Tempio monumentale, intese riservare un oratorio al rito spagnolo, officiato a Roma almeno fin dall’arrivo degli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492.
Nel 1932 il Tempio Spagnolo venne posto nello stesso edificio monumentale del Tempio Maggiore e, nel 1948, fu abbellito con gli arredi marmorei delle Cinque Scole, ricreando l’atmosfera che si respirava nelle antiche sinagoghe del ghetto, con i suoi splendidi marmi e tessuti.